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Percorso Naturalistico-Culturale alla Torre di Galati

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Un percorso naturalistico di facile percorribilità, in grado di farti ammirare le bellezze dell’entroterra di Brancaleone e a pochissimi passi dal mare. Le colline aride e contraddistinte dalla tipica vegetazione di macchia mediterranea unita ai contrasti degli appezzamenti di terreno, ora coltivati ad ulivi ed ora a vigneti, danno a questo itinerario quel tocco classico che consente di apprezzare ogni aspetto peculiare di questo territorio.

L’antica Torre sorge infatti, a circa 2km dal mare, e sarà appunto l’azzurro intenso del mare a far da cornice a questo itinerario, che in ogni stagione dell’anno è in grado di regalare emozioni e piacevoli giornate.

L’itinerario, consente inoltre di attraversare zone archeologiche, mappate e censite da vari studi, come le ville romane (ben due) che insistono sulla zona detta “Stracozzara”.

Antichi toponimi locali che rievocano tutta l’essenza di un passato ricco di siti magno-greci dalla vocazione produttiva che si è protratta sino al secolo scorso, e che oggi prova a resistere ai tempi moderni.

Nel complesso è un itinerario facile, che spazia dalla bellezza dei paesaggi incontaminati, alla biodiversità presente lungo tutto il tragitto, con un occhio anche alle caratteristiche geologiche, variegate e nettamente contrastanti, in un mix di elementi in grado di raccontare la storia della terra per i più attenti osservatori.

MAPPA DEL PERCORSO

Descrizione del percorso all’andata;

1- Il percorso inizia dal piazzale del cimitero di Galati.
2- Si accede dallo sterrato che di fronte al cancello del “villaggio Emerald” costeggia il piccolo vallone “Pezzimenti” e risale fino ad una rapida salita di circa 500 mt.
3- La salita arriva in cima ad un ampio crocevia, si prosegue verso destra per la sterrata principale (senza mai svoltare a destra e a sinistra).
4- Procedendo sempre sullo sterrato (senza svoltare per i sentieri a destra e a sinistra).
5- Un’ultima salita e si arriva ai piedi dei ruderi di una piccola chiesetta posta su un altro crocevia.
6- Si percorre lo sterrato a sinistra per una salita di circa 300 mt fino a scorgere la torre ed arrivare così alla meta.

Cenni Storici

Fonti storiche riferiscono che tale edificio ricadeva all’interno delle proprietà del Governo. Nel 1626 il governo si vide costretto a mettere all’asta tutte le foreste, ma il principe di Roccella Fabrizio Carafa vantava dei diritti acquisiti sulle stesse, fu così che si arrivò a un accordo economico che prevedeva la cessione delle foreste ai Carafa. Queste proprietà nel secolo precedente appartennero alla Famiglia Marullo da Messina (Conti di Condojanni). Qualche anno più tardi nel 1628 Fabrizio Carafa vendette per 19.000ducati al Magnifico Giovanni Antonio Genoese, il feudo di Galati. Dal Catasto Onciario di Palizzi dell’anno 1745 risulta che la foresta di Galati unitamente alla Torre, era intestata al Barone Paolo Filocamo che l’aveva affidata al Dott. Michele Francesco Càfari (del casale di Staiti). In realtà il feudo di Galati era anche la destinazione finale della transumanza del bestiame che giungeva dalle serre Catanzaresi, inoltre nella Torre e negli edifici annessi trovavano ricovero i pastori che conducevano le greggi. Nel 1779 il pastore di Fabrizia Giovanni Monteleone, fece testamento proprio all’interno della “Torre di Galati”, il cui territorio nello stesso atto testamentario viene chiamato “Villa di Galati”.

Poco distante dalla Torre si trovano ancora i resti di una chiesetta che era di jus Patronato dei proprietari delle terre di Galati. La Torre non è accessibile, in quanto di proprietà privata, ma di tanto in tanto, attraverso delle escursioni organizzate dalla Pro Loco è possibile ammirare i suoi interni concessi dalla Fam. Retez.

Descrizione percorso al ritorno;

1- Si ritorna facendo lo stesso percorso a ritroso fino al primo crocevia del percorso di andata, ma anziché ritornare dalla strada dell’ andata, si procede sullo sterrato principale (senza mai svoltare né a destra né a sinistra).
2- Riscendendo dolcemente si mantiene il tracciato carrabile principale, che attraversando ampi campi di ulivi costeggia la fiumara Aranghìa (posta più a valle)
3- Lungo il tragitto, si incontrano vare stradine che si dipanano dalla principale, mantenere sempre la destra.
4- Si arriva in loc. Stracozzara dove sulla breve discesa si incontrano i ruderi affioranti sul ciglio della sterrata (a destra) di un’antica villa o fattoria di epoca romana, facilmente individuabile lungo il percorso
5- Mantenendo la strada principale, e mano a mano scendendo di quota, quasi a livello della fiumara, si giunge ad una breve e ripida salita di circa 200 mt, che termina sulla strada in asfalto del paese, un punto di interesse per ammirare i bianchissimi Calanchi.
6- Dopo aver ammirato le formazioni geologiche di marne bianche, si procedere per la strada asfaltata in discesa fino a raggiungere la SS 106.
7- Si proseguire in direzione Taranto verso Brancaleone attraversando la chiesa, il bar, fino alla fine del marciapiede.
8- Si percorre un tratto di SS 106 con molta attenzione per circa 600 mt fino ad arrivare alla stradina del Cimitero conduce al punto d’inizio del percorso.

Scheda Tecnica

Comune: Brancaleone
Percorso: Ad anello
Chilometri: 4 km a/r
Grado di difficoltà: E (escursionistico)
Impegno: Medio-Facile
Dislivello complessivo: 160 mt
Fondo: Terra battuta/sterrati
Presenza d’acqua: All’inizio del percorso
Periodo consigliato: dall’autunno all’inverno e in primavera fino a Maggio.

 

Servizio Civile Universale – Pro Loco di Brancaleone 2022/2023
PROGETTO: Torri Costiere e Montanare, le sentinelle dimenticate della Calabria
A CURA DEI VOLONTARI: Leonardo Condemi e Noemi Macrì

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