Dopo mesi di lavori, e infiniti ritardi, Milano si prepara ad inaugurare l’EXPO con la promessa di shoccare il mondo!
Tutti sappiamo, e siamo in attesa di vedere quest’opera molto discussa negli ultimi mesi, che diventerà un po il simbolo di questa esposizione universale, stiamo parlando del cosiddetto “ALBERO DELLA VITA”. Bene, dando uno sguardo all’opera sembrerebbe che gli ingegneri stiano dando il massimo delle loro capacità creative, una struttura alta 36 metri che diventerà un vero monumento a quella che si preannuncia la più grande esposizione UNIVERSALE. Una grande opportunità per l’Italia, che si prepara a breve a vivere sei mesi di eventi, tutti collegati all’EXPO MILANO2015.
Ma c’è una curiosità da aggiungere a questa grande scommessa dell’Italia, la nostra Associazione lancia appunto la provocazione; e lo fa con un post apparso qualche settimana fa, sulla home page del Presidente Carmine Verduci che scrive:
In attesa dell’inaugurazione dell’expo 2015 e di vedere il famoso “albero della vita” vi invito a non inseguire imitazioni e di fare anche una capatina a Brancaleone (RC) qui esiste una delle straordinarie testimonianze Armene presenti in Italia e in Europa. Un tesoro che sicuramente si aggiunge alle particolari e suggestive bellezze che dal borgo antico si possono vivere e percepire. Per cui se impossibilitati a visitare l’expo… Non c’è problema. avete l’originale a portata di mano.
Brancaleone (RC) Ad maiora….
Proposta che ha suscitato abbastanza interesse visto che sono in molti a condividere l’opinione lanciata non per caso, ma frutto della conoscenza del valore di questa realtà che esiste, è tangibile ed è visitabile ancora, anche se versa in condizioni precarie, per cui già da tre anni, la nostra associazione ha lanciato varie volte alcune iniziative per la valorizzazione del sito rurale.
La grotta oltre ad essere unica nel suo genere in Italia e in europa, per tipologia (si pensi che delle grotte simili si trovano soltanto in Cappadocia) attira ogni anno studiosi ed appassionati che si immergono in un atmosfera suggestiva che solo questo luogo riesce a trasmettere. Lo scorso 19 Aprile 2015 in seguito all’escursione legata al progetto “Kalabria Experience Tour 2015” la pro loco ed il Prof. Sebastiano Stranges hanno ricordato i genocidio di questo popolo avvenuto nel 1915, proprio all’interno di questa grotta, simbolo di una cultura che ha influenzato, usi costumi e tradizioni nei secoli passati. Un evento che è stato unico in italia, infatti la comunità Armenia in Italia ci ha bombardato di mail di ringraziamento per aver posto all’attenzione la calabria ed i calabresi ad uno dei più grandi eccidi della storia, che la Turchia ancora oggi si rifiuta di riconoscere come crimine! La grotta è diventata scenario non solo per la toccante relazione di Stranges, a cui vanno tutti meriti per aver datato la presenza armena in questi luoghi e a cui vanno tutti i nostri complimenti per la presenza costante sul territorio che lui stesso ama profondamente, testimonia e valorizza attraverso varie conferenze in Italia e in Regione.
Ma perchè scendere in polemica con gli organizzatori dell’EXPO MILANO 2015?
Non è assolutamente una polemica che vuole infangare la grande opera di mMilano, ma vuole essere un “punto di forza” che miri a porre L’attenzione del Calabresi ma non solo…, che qui in Calabria, e precisamente sul versante orientale ionico, esiste una struttura tanto antica quanto unica per il suo genere, che il caso vuole si tratti più o meno dello stesso significato simbolico dell’opera di Milano, ma di un chiaro stile moderno-futuristico.
La grotta dell’albero della vita a Brancaleone (RC), non è solo l’unica particolarità, ma all’interno della stessa grotta, sono ancora visibili ancora dei graffiti davvero incredibili, posti dove un tempo vi era l’altare, orientato secondo la tradizione, verso levante (un pavone stilizzato ed una croce astile).
Quindi la Pro-Loco tramite il suo portavoce, rivolge a tutti coloro che desiderano ammirare quest’opera dell’antica cultura Armena, di far tappa nel nostro paese, che di sicuro offrirebbe spunto per un itinerario che dall’antichità si proietta al futuro in chiave moderna, ma sempre al futuro, che rievoca comunque sia i fasti del passato!
MA VEDIAMO CHI ERANO LE POPOLAZIONE ARMENE SUL NOSTRO TERRITORIO:
Il popolo armeno cristianizzato dagli apostoli Taddeo e Bartolomeo, sin dal II° secolo d.C. , ha subito per le sue idee continui martiri, ma non ha mai ceduto ai ricatti della storia. Il primo martirio è stato ad opera degli iraniani, che volevano imporre la loro religione, mazdeista o zoroastrana. Gli armeni che avevano avuto l’incontro con la verità di Cristo per l’opera di due tra i discepoli, sin dall’inizio della loro conversione, subirono una pressante opera di dissuasione, da parte dei mazdeisti. I primi martiri caddero per le loro idee altri fuggirono, e probabilmente ad ondate successive raggiunsero anche le nostre terre. Il lungo esodo durò quattro secoli. Successivamente, alla fine dell’ottavo secolo d.C., una nuova ondata anti cristiana si abbattè sugli armeni, ad opera degli stessi iraniani e dei turchi, che islamizzati con nuova forza e convinzione pensarono allo sterminio del popolo armeno. La nuova diaspora porta in terra Italiana altri profughi, che fondano delle comunità in vari luoghi della provincia di Reggio, a cominciare dalla più nota Bruzzano detta ancora Rocca Armenia, per via del castello incavato nella roccia. Simile a Bruzzano ci sono le vicine Brancaleone e Ferruzzano ed anche qui ancora sono chiari i segni del loro passaggio.
I superstiti della Rocca Armena rifondarono un nuovo insediamento, a circa un km. a nord-ovest della rocca in località S. Ciriaca (più conosciuta oggi come S.Domenica).
Le scorrerie arabe non erano ancora finite e il borgo fu di nuovo assalito e distrutto.
Facilmente gli abitanti si dispersero formando coesioni diverse se, passato il pericolo, tornarono e rioccuparono alcuni, il sito precedentemente abbandonato – Bruzzano – altri nuove località più collinari come Precacore o Samo, San Salvatore, Motticella, Ferruzzano e Staiti.