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GEOLOGIA DEL TERRITORIO DI BRANCALEONE

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MARNE – CALANCHI DI GALATI

I calanchi chiamati anche “Trubi” sono dei sedimenti di mare profondo pliocenici che risalgono a circa 2,5-5 milioni di anni, presenti sulle coste siciliane e calabresi. Nei pressi dell’abitato di Galati- Brancaleone (RC) è presente uno degli affioramenti calabresi più conosciuti di questa formazione. I sedimenti sono in prevalenza costituiti da gusci calcarei di globigerine, piccoli organismi planctonici. All’origine si sono formati in un mare chiuso, ad una profondità tra 800-1000 metri circa. Alcuni denotano delle striature di colore bianco alternati a striature di colorazione grigio-azzurro. Il colore bianco si riferisce ai periodi di mare caldo, ed è dovuto ad un deposito di micro-organismi con gusci, sul fondo. Il grigio invece consiste nel deposito di argilla sgretolata, nel periodo in cui il mare era più freddo. Sono state classificate alcune specie da proteggere, ad esempio: Fagonia cretica e Orchis Italica.

LE ROCCE ARENARIE

Formatisi circa 20 milioni di anni nel Miocene inferiore. Sono dei sedimenti marini costituiti da strati sottili di siltiti argillose grigie e giallo ocra, in fitta alternanza con strati più consistenti di arenaria quarzosa che si vedono in rilievo nell’ affioramento perché più resistenti all’erosione. Contengono solo microfossili perché si sono depositati in mare profondo per successive continue frane sottomarine di sedimenti accumulati rapidamente in canyon sommersi prossimi alla terra emersa. Vengono chiamate “torbiditi” perché si originano sott’acqua vere e proprie improvvise correnti di torbida. In ogni evento si deposita alla base lo strato di materiale arenaceo più pesante, successivamente questo è ricoperto da sottili strati di materiali fini che impiegano più tempo a depositarsi sul fondale marino. I ripetuti accumuli di sedimenti sciolti si sono poi cementati a formare le rocce che vediamo e che troviamo oggi, per fenomeni di rapido sollevamento tettonico della Calabria, a formare i rilievi collinari su cui sorge l’antico abitato. Le rocce sono interessate da faglie e fratture che durante il sollevamento le hanno suddivise in blocchi più o meno dislocati tra loro.

LA ROCCIA SCISTOSA

Gli scisti sono rocce metamorfiche a grana medio-fine, molto foliate e composte comunemente da biotite, muscovite, quarzo, clorite, feldspati. Le rocce metamorfiche si formano in condizioni di temperatura e pressione molto alte. Condizioni presenti nel sottosuolo a partire da almeno 10 km di profondità, dove qualsiasi tipo di roccia subisce profonde trasformazioni, con ricristallizzazione dei minerali in altre forme, e soprattutto sviluppo di «scistosità», a causa delle forti pressioni. Una roccia scistosa si presenta suddivisa in sottilissime lamine parallele dovute all’orientazione dei minerali. Man mano che si scende nel sottosuolo aumentano la temperatura e la pressione, per questo si hanno tipi di rocce metamorfiche diverse. Possiamo dire quindi che le rocce metamorfiche costituiscono la porzione profonda della crosta terrestre, lo «zoccolo» o basamento cristallino su cui si appoggiano le rocce stratificate sedimentarie. È per questo che un geologo, quando le scorge affiorare in superficie, prova l’emozione di potere osservare e studiare direttamente qualcosa che si è formato nelle viscere della crosta. I principali massicci montuosi della Calabria sono infatti costituiti prevalentemente da rocce metamorfiche e rocce magmatiche plutoniche: la Sila a nord, le Serre al centro, l’Aspromonte a sud. A questi massicci fa da contorno, sul versante ionico, una fascia collinare più bassa, formata da rocce sedimentarie detritiche molto più tenere ed erodibili.

I CALCARI GRIGI

I Calcari Grigi sono noti fin dalla fine del 1700 soprattutto per l’abbondante fauna bentonica marina della «facies a Lithiotis» e per la macroflora terrestre. si tratta di calcari compatti a grana fine, stratificati in grosse bancate intercalate da sottili strati argillosi, con una potenza complessiva (spessore) di 400-500 metri. Questi calcari si sono formati nel mare poco profondo che ricopriva la Piattaforma di Trento, con isole tropicali, lagune e canali. I Calcari Grigi sono molto importanti non solo perché portato con sé fino ai nostri giorni le testimonianze dei primi Dinosauri, ma anche per le stratificazioni modellate dall’orogenesi alpina in forme davvero suggestive.

IL QUARZO

Il quarzo è uno dei minerali più diffusi e comuni nella crosta terrestre che viene estratto in moltissime zone del mondo. È molto comune trovare il quarzo sulle rive di fiume e laghi o lungo i pendii di vulcani in seguito ad un processo di cristallizzazione durante il raffreddamento di materiale lavico. Esso è uno degli elementi principali che compongono molti tipi di rocce, ovvero quelle ignee, sedimentarie e metamorfiche. È un minerale duro, più duro del metallo. Possiede una lucentezza vitrea e riflettente e nella sua forma più pura esso è trasparente, limpido e incolore e spesso, a seconda della zona geologica in cui si trova, può contenere inclusioni gassose, solide e liquide. Il quarzo ha molte proprietà, tra le quali spicca la proprietà piezoelettriche, ossia ha la capacità di polarizzarsi generando una differenza di potenziale quando è soggetto a una deformazione meccanica, e al tempo stesso di deformarsi elasticamente quando è sottoposto ad una tensione elettrica. Inoltre ha una funzione riequilibrante e agisce sulle emozioni. Solitamente se tenuto vicino, in mano o appeso ad una collana tende a riequilibrare lo stato d’animo donando calma, pace e serenità. Ideale per chi è in confusione o spesso in stato alterato, magari dopo una giornata di lavoro. La persona che lo indossa tende ad avere il desiderio di migliorare se stessa e ad avere una predisposizione all’introspezione. E’ un minerale legato al maschile, quindi dona coraggio e determinazione. E molto efficace contro il mal di testa, infatti si consiglio di stendersi e di appoggiarlo sulla fronte durante la crisi di emicrania.

LE ARGILLE (formazione e colorazione)

Nel corso di milioni di anni si sono formati diversi strati di argilla di qualità diversa in base alle rocce di provenienza, le più ordinarie si trovano ovunque e vengono usate per fare i mattoni. Le argille pregiate si trovano in pochi giacimenti, spesso a grandi profondità.
Il colore dell’argilla è determinato dalla composizione chimica della stessa, ovvero dei minerali che la formano.

Argilla Bianca: il caolino, un’argilla refrattaria di colore bianco e di bassa plasticità ha proprietà purificanti, assorbenti e opacizzanti. 

Argilla Verde: È un argilla lievemente alcalina e particolarmente ricca di potassio. Grazie alle sue elevate proprietà antinfiammatorie, assorbenti e cicatrizzanti è perfetta per le pelli grasse, impure e a tendenza acneica.

Argilla Rossa: Un’argilla ricchissima di ferro che ne determina il colore rosso e che la rende ottima per la stimolazione della circolazione sanguigna e per accelerare l’assorbimento dei liquidi.

Argilla Rosa: Molto ricca di oligoelementi, è una miscela tra argilla rossa e argilla bianca. Usata per preparare maschere di bellezza soprattutto adatta alle pelli delicate e sensibili che si arrossano facilmente.

Argilla Gialla: Ferro e rame ne determinano il colore giallo. Ha potere purificante e cicatrizzante.

Argilla Blu: Un’argilla Siberiana, controlla e regolarizza con efficacia la produzione di sebo ed è perfetta per cataplasmi, per sfiammare muscoli e articolazioni. 

Argilla Beige Ghassoul: detta anche Rhassoul o Rassoul (lavare) è un’argilla saponifera di origine lavica, estratta sulle montagne dell’Atlante in Marocco, in grado di assorbire sporco, impurità e tossine.

Argilla Grigia Luvos: detta anche argilla tedesca o argilla Luvos, l’alta percentuale di silice ne determina il colore grigio, è ideale per favorire il drenaggio dei liquidi e aiuta a rassodare. 

Argilla Viola: Ideale per le pelli delicate e sensibili e per capelli spenti e opachi.

Argilla Multani: Multani Mati o Terra di Fuller, un’argilla sedimentaria con eccellenti qualità purificanti, assorbenti e astringenti.

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