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Tracce Ebraiche a Brancaleone

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Brancaleone, posta sul versante sud-orientale dell’Aspromonte, il suo territorio si estende nella fascia costiera compresa tra il Capo Spartivento e la foce della fiumara di Bruzzano. Nel 1443 Brancaleone era tassata per 73 fuochi e nel 1532 per 170 fuochi (1 fuoco corrisponde ad un nucleo familiare composto in media da 5 persone).

Dal centro antico, detto ora Brancaleone Vetus o Superiore, è gemmata in epoca moderna sul litorale Brancaleone Marina. Brancaleone, quindi ospitava nel XV secolo un insediamento ebraico (iudeca), di cui il percettore registrava nel 1502-3 un debito di 2 ducati, residuo delle tasse dell’anno fiscale 1499-1500. Nel 1502-3 la comunità era composta di quattro fuochi con un carico fiscale complessivo di 6 ducati. Nel 1508 la comunità si era ridotta a un fuoco, tassato per 1 ducato, 2 tarì e 10 grani e di tale somma il percettore registrò il versamento di 1 ducato eseguito il 30 Dicembre 1507. La comunità doveva ancora altri 3 tarì, residuo del donativo di 11 carlini imposto a ciascun  fuoco ebraico del Regno.

Bibliografia
Colafemmina, C., Le giudecche di Calabria Ultra nel registro del tesoriere provinciale Tommaso Spinelli (1502-1503), in Sefer Yuhasin 5 (1989), pp. 33-47

 

Secondo Vincenzo De Angelis (Storico e Ricercatore locale) che ha visionato dei documenti presso l’archivio di Stato di Napoli, risulta che tra Brancaleone e Bruzzano esistevano delle vere e proprie comunità “Giudecche” dove  gli Ebrei avevano conservato la loro unità spirituale in nome della propria fede.Alcuni gruppi avevano trovato dimora in alcune contrade dei due comuni: Portella del Giudeo, Vallone del Giudeo o Iudarìco, che secondo fonti storiche sono state la denominazione dei siti stessi, testimoniano la presenza in quei luoghi della presenza di comunità Ebraiche. Si presume che il loro arrivo in queste zone sia avvenuto a causa della persecuzione Musulmana all’epoca dominante in medio oriente, sbarcarono sulle nostre coste e si dedicarono all’agricoltura, al commercio, al cambio, alla lavorazione di preziosi e all’usura ovviamente . Grazie alle loro condizioni economiche molto agiate e alla pratica dell’Usura (allora più proibita legalmente che alla professione della religione) si attirarono odio e disprezzo di tanti, anche dei vicini di casa.

E’ da molto tempo che a Brancaleone si cerca di individuare la denominazione della via o della contrada dove abitavano gli ebrei. La presenza della Judeca (sito dove abitavano tali popolazioni) doveva trovarsi sicuramente al lato posteriore e basso del vecchio borgo. La località probabilmente è San Gioè (nome che deriva dal profeta Gioele che visse nel V sec. a. C.) ad avallare questa ipotesi è un documento del catasto onciario del 1745 che attesta la presenza  località. Un altro elemento che emerge dalle ricerche del De Angelis è testimoniato dalla presenza di numerose piantagioni di Cedri (frutto sacro della tradizione Ebraica) che a quell’ epoca si attesta essere stato davvero molto diffuso.

Un’altra testimonianza ci viene sempre dalle ricerche condotte che hanno portato alla luce un elemento davvero significativo. Nella Parte bassa del paese di Brancaleone Superiore infatti, esiste una località che veniva chiamata “SCOLARO” tale toponimo deriverebbe da “SCOLA” che avvalora l’ipotesi e l’esistenza di una sinagoga.

Gli ebrei infatti non erano presenti solo a Brancaleone e Bruzzano, ma a riprova erano molto numerosi anche in altri centri della Calabria, basti pensare che nella vicina Bova, in loc. San Pasquale esiste ancora oggi i resti della più antica Sinagoga Ebraica (la seconda d’Occidente più antica) mai trovata sostengono gli Archeologi.

Nel Giorno della Memoria dell’olocausto degli Ebrei perpetrato dal regime Nazista, la nostra Associazione intende rimarcare l’importanza della nostra storia che ha conosciuto l’ebraismo proprio sin dall’antichità, per questo riteniamo che la convivenza fra popoli e religioni abbia lasciato in eredità usi, costumi e tradizioni che in un certo senso oggi ci uniscono ad un solo unico messaggio di Pace, con l’esortazione alla società civile a riflettere sui crimini del passato cercando di arginare lo sviluppo di pratiche di odio e di emarginazione sociale e razziale.

Nel mondo oggi sono presenti molti regimi totalitaristi che uccidono ancora in nome della religione, abbiamo conosciuto da pochi anni anche il Genocidio del Popolo Armeno, ancora fortemente negato dal Regime Turco che ha ucciso milioni di Armeni tra il 1915 ed il 1916, lo abbiamo conosciuto grazie alla scoperta della presenza Amena nel nostro comprensorio che è stata attiva tra il IX-X sec. che ci ha lasciato testimonianze di forte spiritualità, oltre a vestigia antiche, toponimi, nomi, usi e costumi che ogni anno il 25 Aprile celebriamo a Brancaleone Vetus. Simili argomenti ci toccano dal profondo, consci di essere portatori di Pace e di rispetto fra i popoli che in diversi secoli hanno contribuito a rendere la nostra società ricca di scambi culturali e di arte.

#GiornataDellaMemoria2019

 

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