MAGGIORI INFORMAZIONI?

La costa dei Gelsomini. Un patrimonio floreale da conoscere e tutelare.

Letto

0

volte

Abbiamo il piacere di dare il benvenuto a questa nuova rubrica che ci illustrerà e ci porterà  a scoprire agli aspetti più caratteristici delle nostre coste, grazie alla blogger Patrizia Gaidano che ha voluto condividere con noi la sua passione per le specie floreali autoctone del territorio, che ama raccontare nei suoi viaggi esperienziali  sulla costa dei gelsomini.

Conosciamo Patrizia:

Sono Patrizia Gaidano e sono una blogger e scrivo di Natura nel senso più amplio del termine. La mia passione risale alle mie semplici origini. Le mie radici sono legate alla terra piemontese, al mio piccolo paesino d’origine: Pavarolo (To), ma la mia passione per le piante mi spinge ovunque, soprattutto in terre costiere, bagnate dal mare, che tanto amo. Io sono così, Amo la Natura, amo la terra, amo i fiori, amo le piante che incontro lungo il mio percorso. Adoro fare conoscenza con loro, adoro chiedere loro di presentarsi per raccontare la loro storia, la mia storia e le storie delle persone che le piante stesse mi portano a conoscere.  A volte penso anche che la Natura mi porterà a trasformarmi in una pianta fiorita e so già quale…
Sono fantasiosa e formulo tanti pensieri, ma il più grande è che nella Natura ci sia l’impronta di Dio, per questo desidero diffonderla come espansione della mia anima. Credo nella Natura. Credo che la Natura ci dia la possibilità di elevare il nostro animo, se solo sappiamo ascoltarla ed osservarla. Credo nella forza del pensiero che viene dal cuore e nella forza delle piccole azioni a salvaguardia dell’ambiente.  Mi piace pensare di potermi prendere cura di un fiore, di un piccolo fazzoletto di terra abbandonato, in qualsiasi parte del mondo. Mi piace spargere semi e lo faccio d’abitudine spargendoli sulla terra ed attraverso la rete, con il mio blog: www.naturainmentecalliopea.it  Lo faccio per dar voce alla Natura che, giorno per giorno, mi insegna il suo linguaggio. Per questo diffondo il suo messaggio d’amore ed uso la rete per condividerlo in emozioni e sentimenti dettati dal cuore.
Grazie di cuore, Patrizia o meglio Calliopea

Pancratium Maritimum L.

Nomi comuni: Giglio marino comune, Pancrazio Marittimo, jacinto de mar (spagnolo) seadaffodil (inglese) Lismaritime (francese)
Famiglia: amaryllidaceae
Etimologia: Il nome “Pancratium” deriva dal greco παν (pan, ‘tutto’) e κρατυς (cratys, ‘potente’) per le sue presunte proprietà medicinali e per la capacità di crescita e resistenza della pianta alle condizioni climatiche di caldo estremo, mentre “Maritimum” viene dal latino’mar’, che identifica il suo habitat marittimo.
Descrizione ed habitat: Pianta erbacea perenne, con grande bulbo ovoide. Le foglie dei gigli di mare sono di un verde tenue, glauco e sono lineari, mentre le infiorescenze producono dai tre ai quindici fiori a tubo, grandi tra i sei e gli otto centimetri, ermafroditi, di un bianco candido che presentano sei tepali striati di verde.
Fiorisce da luglio a settembre lungo le coste marine e sulle dune sabbiose che si arroventano con il calore del sole. Lo si ritrova in tutte le regioni italiane bagnate dal mare. Il suo profumo ricorda un po’ quello del giacinto,come dimostra il suo nome spagnolo, ossia “jacinto de mar”. I semi leggeri del giglio di mare sono neri e sono avvolti da una membrana spugnosa (pericarpo), sempre di colore nero, che ne permette proprio il galleggiamento e la diffusione anche attraverso le correnti marine.
Il giglio di mare è impollinato per impollinazione incrociata dalle falene della famiglia delle  sphingidae che hanno generalmente una spirotromba più sviluppata che permette loro di succhiare il nettare dai fiori tubolari o a calice profondo.
La bellezza di questa pianta pare che si ritrovi anche nella Bibbia, nel Cantico dei Cantici, (cap. 2 – “io sono un narciso di Saron, un giglio delle valli”), forse in riferimento al nome ebraico del fiore, che cresce nella pianura di Sharon, nella costa mediterranea.

(Estratto dal mio articolo “Il giglio di mare, “Pancratium Maritimum l.” profuma con il mare la costa ionica calabrese” nel blog  www.naturainmentecalliopea.it)

Crithmum Maritimum L.

Nomi comuni: Finocchio marino, cretamo, Erba di San Pietro (patrono dei pescatori), hinojo marino (spagnolo) seafennel, samphire, rock samphire, (inglese) fenouil marine (francese)
Famiglia: apiaceae, ombrellifere
Etimologia: Il nome della pianta deriva dalla parola greca “κρῑθή”, “Krithe” che significa orzo, per la somiglianza del frutto ad un chicco d’orzo, mentre “Maritimum” viene dal latino’mar’, che identifica il suo habitat marittimo.
Descrizione ed habitat: Pianta aromatica perenne, legnosa alla base, ramificata, con foglie glabre triangolari, biotripennate, carnose che danno alla pianta l’aspetto di una succulenta. Le foglie glauche, con leggera patinatura superficiale, simile ad un velo trasparente, fanno sì che la pianta conservi di più l’acqua che evapora naturalmente a causa dell’insolazione, del vento e del salmastro del mare.I fiori sono delle grandi ombrelle formate da 8 a 36 raggi robusti che accolgono fiorellini piccolissimi, di un bel verde biancastro che hanno un piccolo calice a cinque petali interi a forma sub orbicolare, con l’apice prolungato in una punta ripiegata rivolta verso il centro.
Fiorisce da luglio a settembre lungo le coste marine influenzate dalla salsedine, in tutte le regioni italiane bagnate dal mare.
Il suo profumo ricorda proprio il sapore del sale e poi al palato lascia un gusto tra il sedano, il finocchio e la carota selvatica,(forse per assonanza alla  pianta della carota selvatica il cui fiore è un’ombrellifera).
I semi,come quelli del giglio di mare, sono avvolti da una membrana spugnosa (pericarpo), che ne permette il galleggiamento e la diffusione anche attraverso le correnti marine, per germinare in habitat idoneo.
Uso: pianta commestibile, officinale, ricca di vitamina C, con proprietà digestive, carminative, diuretiche e depurative.

(Estratto dal mio articolo “Il Crithmum Maritimum: un amante marino importante” nel blog www.naturainmentecalliopea.it)

Lobularia Maritima L.

Nomi comuni: alisso marittimo, filigrana comune. làgrima de la virgen (spagnolo) sweet alyssum (inglese) lobulaire maritime (francese)
Famiglia: brassicaceae, crucifere
Etimologia:  Il suo nome deriva dal latino “globulus” ossia minuscola sfera, in allusione alla forma dei suoi frutti, mentre “maritima” fa riferimento al suo ambiente costiero.
Descrizione ed habitat: Pianta erbacea perenne, con foglie piccole, lanceolate,semplici, alterne,di un color verde grigio, con fiori,che spuntano all’apice di sottili fusti, composti da quattro piccoli petali bianchi un po’ tondeggianti, ermafroditi che hanno un piacevole profumo, anche molto persistente, che ricorda il sapore del miele.
Fiorisce da aprile ad ottobre, ma la si può vedere anche durante tutto l’anno prosperare a gruppetti in terreni rocciosi, sabbiosi, spiagge, dune, campi coltivati e vicino a vecchi muri, segno che la dolcezza dell’amore può fiorire sempre anche in ambienti diversi. E’ presente in quasi tutta Italia.
Usi: è una specie officinale commestibile perché i suoi fiori e sue foglie possono essere usati per arricchire le insalate, per il loro gusto piccante simile alla senape selvatica. La pianta ha proprietà astringenti, diuretiche ed antiscorbutiche.

(Estratto dal mio articolo “La Lobularia Maritima o Alisso marittimo mi racconta una storia d’amore” nel blog www.naturainmentecalliopea.it)

Translate »